L'ultimo disco inciso da Steve Albini con i sodali Bob Weston e Tod Trainer. Un involontario e drammatico saluto finale da uno dei più grandi produttori musicali di sempre.
Abdullah Ibrahim: 3
La calma olimpica e l'estrema grazia delle melodie al pianoforte di Abdullah Ibrahim in una registrazione live al Barbican Centre di Londra
Cesare Basile: Saracena
ll blues insulare di Cesare Basile trae linfa dall'attualità politica mediorientale e dal poeta palestinese Mahmoud Darwish, affrontando temi come l'esodo e la nostalgia in un disco antico e moderno al tempo stesso, e «da abitare come se fosse un’unica canzone»
Einstürzende Neubauten: Rampen (apm: alien pop music)
«Alien music» alla maniera degli Einstürzende Neubauten. Se fossimo nell'ambito della grafica, utilizzeremmo il termine "texturing", ma la sorpresa è sempre dietro l'angolo con la band tedesca
Richie Culver: Scream If You Don’t Exist
Gli Sleaford Mods dispersi in un deserto ambient-industrial che odora di Throbbing Gristle, o magari un Gil Scott-Heron bianco cullato da un cinismo esistenziale nero come la pece
Chaos Shrine: Mirror Division
Le liquide profondità ambient-industrial di Paul Beauchamp e Andrea Cauduro
Ella Ronen: The Girl with No Skin
Come fare meglio di Angel Olsen e Sharon Van Etten in 10 movimenti orchestrati da Sam Cohen
Darius Jones: fLuXkit Vancouver (i̶t̶s̶ suite but sacred)
Un quartetto d'archi, il sax di Darius Jones e un free jazz con il pallino del movimento artistico Fluxus
Tellkujira: Tellkujira
Come suonerebbe la musica contemporanea se qualcuno la chiamasse post-rock? Probabilmente come questo disco omonimo dei bravi Tellkujira
Uzeda: Quocumque jeceris stabit
"Ovunque lo lancerai, rimarrà in piedi". In altre parole, la storia degli Uzeda, 30 anni di carriera votati a un noise rock da manuale, durante i quali la band si è guadagnata l'ammirazione di gente come Shellac, Black Heart Procession, The EX, June of 44 e di moltissimi altri. L'ennesimo, bellissimo disco della formazione catanese.
Teho Teardo / Blixa Bargeld: Still Smiling
Teho Teardo e il deus ex machina degli Einstürzende Neubauten insieme, per un disco in cui gli archi hanno la solida imponenza della terra e le voci cantano un teatro di lingue differenti e riflessioni profonde. Musica monumentale e bellissima, o più probabilmente un sogno senza regole di ingaggio certe.