Ciclico come i giorni o come il moto di rivoluzione dei pianeti: i loop di sintetizzatore si accavallano, assumono nuove forme mentre crescono, tengono un piede nel minimalismo e un altro nello spazio profondo. Una routine ipnotica che vive di microvariazioni e cambi di accento.
Registrato da Chris Cohen e con Julia Holter tra gli ospiti, "What is not strange?" ricostruisce la forma canzone alla maniera di Tashi Wada: ambient che non è ambient, un po' di Giappone nei suoni, un certo surrealismo nei contrasti tra i timbri e tanta creatività.
La band di Mats Gustafsson, Johan Berthling e Andreas Werlin, e gli Electrical Audio Studio di Steve Albini, in una registrazione analogica con in testa il basso ossessivo e le trame più ipnotiche dei Black Sabbath e nelle mani un jazz sfibrato e affascinante.
L'ultimo disco inciso da Steve Albini con i sodali Bob Weston e Tod Trainer. Un involontario e drammatico saluto finale da uno dei più grandi produttori musicali di sempre.
La calma olimpica e l'estrema grazia delle melodie al pianoforte di Abdullah Ibrahim in una registrazione live al Barbican Centre di Londra
ll blues insulare di Cesare Basile trae linfa dall'attualità politica mediorientale e dal poeta palestinese Mahmoud Darwish, affrontando temi come l'esodo e la nostalgia in un disco antico e moderno al tempo stesso, e «da abitare come se fosse un’unica canzone»
«Alien music» alla maniera degli Einstürzende Neubauten. Se fossimo nell'ambito della grafica, utilizzeremmo il termine "texturing", ma la sorpresa è sempre dietro l'angolo con la band tedesca
Gli Sleaford Mods dispersi in un deserto ambient-industrial che odora di Throbbing Gristle, o magari un Gil Scott-Heron bianco cullato da un cinismo esistenziale nero come la pece
Le liquide profondità ambient-industrial di Paul Beauchamp e Andrea Cauduro
Come fare meglio di Angel Olsen e Sharon Van Etten in 10 movimenti orchestrati da Sam Cohen
Un quartetto d'archi, il sax di Darius Jones e un free jazz con il pallino del movimento artistico Fluxus
Come suonerebbe la musica contemporanea se qualcuno la chiamasse post-rock? Probabilmente come questo disco omonimo dei bravi Tellkujira