L'electro-ambient di Vaag (al secolo, Marc Brinkerink) è una texture astratta e coloratissima, in cui suoni percussivi destrutturati e trattati convivono con un mood che odora vagamente di house e sfocia in una IDM glitchata e surrealista.
Monolake: Studio
"Studio" è un ipertesto di dettagli. Uno spazio musicale puntiglioso e in rapida evoluzione che tuttavia mantiene dritto il timone del ritmo. La minimal-techno-dub di Monolake parte da synth analogici come il Synclavier II e il Prophet VS e, passando attraverso una giungla di filtering, pitch shifting e time stretching, atterra su un pianeta alieno.
Martin Rev: The Sum of Our Wounds (Cassette Recordings 1973-85)
Diario di un suono in continua mutazione: i Suicide devono molto a queste registrazioni casalinghe su cassetta. Ossessività, riverberi, drum machine analogiche, sintetizzatori e tutta la spietatezza della New York dei Settanta, rigorosamente in bassa fedeltà.
Sculpture: Max Ax
Più che semplice musica, forme sonore estemporanee da plasmare e in cui far convergere psichedelia, avanguardia, elettronica, contemporanea. Sculpture è estetica visionaria, metamorfosi ricombinatoria, caos compulsivo, dinamismo estatico, gioia feroce.