Come una Enya prestata all'avant-ambient, Penelope Trappes racchiude in "A Requiem" voci fantasmatiche che dialogano tra loro, dando vita a un suono talvolta asettico, talvolta violento e urticante grazie a escursioni dinamiche improvvise e all'apporto strumentale di violoncello, synth ed elettronica. Più che semplice musica, una scenografia perfetta per i sogni e gli incubi dell'artista di...
Jacob Kirkegaard: Snowblind
La storia di Salomon August Andrée, avventuriero svedese partito in mongolfiera nel 1897 per il Polo Nord e mai ritornato, diventa nelle mani di Jacob Kirkegaard una dark ambient senza vie di fuga, profonda e glaciale, in bilico tra lentezze marziali e inesorabili crescendo. Una ricostruzione geografica, climatica ed emotiva esemplare in forma di musica
Tim Hecker: Shards
Disco austero ma sorprendente, "Shards" raccoglie "frammenti" mai pubblicati prima provenienti da varie colonne sonore composte da Tim Hecker. Non si tratta certamente di scarti, semmai della celebrazione di una ambient dalle coloriture multiformi, sofisticata e seducente, vorticosa e pulsante, stratificata e inquieta.
Daimon: Ellipse
La bravura dei Daimon non sta solo in una scrittura musicale ibrida in bilico tra krautrock e musica contemporanea, ma anche nell'affidarsi a timbriche inconsuete e raffinatissime. I synth analogici e digitali, i microfoni a contatto, i nastri magnetici manipolati regalano una avventura musicale coerente e particolarissima, capace di sviluppi sorprendenti.
The Necks: Bleed
Una sola traccia di 42 minuti costruita grazie a pianoforte, contrabbasso, batteria ed effetti: gli australiani The Necks sono maestri nello sviluppare esperienze di ascolto totalizzanti pur parlando la lingua del minimalismo. Un universo musicale in costante trasformazione, dove un riverbero ha paradossalmente la stessa importanza di una nota suonata o del silenzio.
Nídia & Valentina: Estradas
Cluster di batteria e percussioni si rincorrono costruendo, assieme ai synth e ad altri contributi strumentali, architetture ipnotiche vicine all'Africa eppure a loro modo anche figlie di una dance distopica. "Estradas" è un riarrangiare l'orecchio per accogliere le varie forme del ritmo, in un viaggio che è sempre una piacevole scoperta.
TRAINING with Ruth Goller: threads to knot
La musica contenuta in "threads to knot" è una meravigliosa creatura a più teste: quando non è il free-jazz a sbrigliare la creatività dei TRAINING e di Ruth Goller, il suono circoscrive un post-punk strumentale che disorienta con digressioni seriali solo in apparenza, pur frequentando anche latitudini avant a loro modo narrative
Sulla lingua: ON
Per i synth di Anthony Pateras, la chitarra baritona di Stefano Pilia e la batteria / drummophone di Riccardo La Foresta anche il tempo diventa un fattore opinabile. Quelli racchiusi in "ON" rallentano e accelerano quando meno te lo aspetti, mentre il suono gira attorno a un avant-noise-krautrock poco convenzionale e a suo modo visionario
Susanna: Meditations on love
Certe cadenze strumentali tipiche del minimalismo, qualche accento jazz, accenni alla musica orchestrale e un ricordo di Björk nelle linee melodiche. Il songwriting della norvegese Susanna Wallumrød destabilizza ed eccita per una obliquità di fondo che unisce grazia e arrangiamenti avventurosi
Félicia Atkinson: Space As An Instrument
Che sia racchiusa in una lenta progressione di note di pianoforte o in un field recording, in una flebile ambient o in una spoken word appena sussurrata, la musica di Félicia Atkinson rimane una materia impalpabile e affascinante capace di parlare alla parte più intima di ognuno di noi.
Smote: A Grand Stream
Trasformare la circolarità in spiritualità, facendosi ispirare dagli alberi e dalla nebbia di una fattoria ai confini con la Scozia. Una celebrazione che nei toni assomiglia più a una messa nera, tra crescendo urticanti à la Swans e trasfigurazioni di voci e suoni. "A Grand Stream" è un sorprendente trattato sull'inquietudine
Natalia Cappa: Una
La voce virtuosa della soprano argentina Natalia Cappa si fa strumento insolito per un mosaico di suoni "concreti", ritmici, timbricamente mutevoli e spettacolari. Stilisticamente parlando, c'è anche il Demetrio Stratos di "Cantare la voce" tra le pieghe di "Una", soprattutto nei solipsismi impegnati ad indagare le dinamiche e le possibilità espressive del canto