L'immaginario onirico e gassoso di David Lynch e il sussurrare elegante ed evocativo di Chrystabell: "Cellophane Memories" vive di tremoli di chitarre elettriche, sovraincisioni vocali che si attraversano, reverse recording, isolate smussature industrial-ambient. Un disco che nasce da una visione e si fa visione esso stesso
Alison Cotton: Engelchen
Un omaggio a Ida e Louise Cook e al contributo che diedero al salvataggio di alcuni ebrei durante la seconda guerra mondiale. La musica gioca sulla drammaticità e sul pathos, grazie alle sovraincisioni di viola, tra paesaggi reali e immaginari, e parti cantate che richiamano suggestioni nordiche
Soundwalk Collective with Patty Smith: Correspondences Vol. 1
Dieci anni di collaborazione tra i sound hunters Soundwalk Collective e Patti Smith, i primi ambasciatori di un ambient sui generis che vive di field recording scovati in giro per il mondo e dell'arte di riarrangiarli, e la seconda voce poetica recitante dall'intensità unica
Kali Malone: All Life Long
Composto tra il 2020 e il 2023 ma in realtà ispirato allo stile delle partiture medievali, il nuovo album di Kali Malone si affida a organo a canne, cori e ottoni, abbandonandosi talvolta a ciclicità di voci sacrali, talvolta a persistenze ambient orchestrali e sui generis. Un'esperienza d'ascolto innegabilmente affascinante.
Robert Aiki Aubrey Lowe: Grasshopper Republic (Original Motion Picture Soundtrack)
L'ambient-elettronica di Robert Aiki Aubrey Lowe fa da colonna sonora ai cacciatori di cavallette in Uganda: nel film di Daniel McCabe la musica diventa il moltiplicatore emozionale di immagini surreali e di grande effetto
Billy Bultheel: Two Cycles
Una musica liminale. Cornici di suono senza un vero centro di gravità ma che ti circondano con sontuose dinamiche e timbri suadenti. Brani composti tra il 2016 e il 2023 e provenienti da contesti diversi, per un disco suddiviso tra una prima parte più elettroacustica e una seconda più elettronica.
Allison Burik: Realm
Avant, post-minimalismo, ambient-folk. Le definizioni per etichettare questo disco potrebbero essere tante, ma gli strumenti utilizzati sono tutto sommato pochi: principalmente il sax, il flauto e il clarinetto di Allison Burik. Una musica con un piede nell'epica di Mats Gustafsson e l'altro in un immaginario che sa di miti ancestrali nordici.
Richie Culver: Scream If You Don’t Exist
Gli Sleaford Mods dispersi in un deserto ambient-industrial che odora di Throbbing Gristle, o magari un Gil Scott-Heron bianco cullato da un cinismo esistenziale nero come la pece
Chaos Shrine: Mirror Division
Le liquide profondità ambient-industrial di Paul Beauchamp e Andrea Cauduro