AutoreFabrizio Zampighi

Monolake: Studio

M

"Studio" è un ipertesto di dettagli. Uno spazio musicale puntiglioso e in rapida evoluzione che tuttavia mantiene dritto il timone del ritmo. La minimal-techno-dub di Monolake parte da synth analogici come il Synclavier II e il Prophet VS e, passando attraverso una giungla di filtering, pitch shifting e time stretching, atterra su un pianeta alieno.

Jesus Lizard: Rack

J

A 26 anni dall'ultimo disco di inediti torna la band più pericolosa degli anni Novanta. David Yow, Duane Denison, David Wm. Sims e Mac McNeilly riportano i Jesus Lizard alla qualità dei bei tempi andati e in "Rack" collezionano 11 brani uno più brutale dell'altro, mostrando di essere ancora perfettamente focalizzati sulla materia.

Smote: A Grand Stream

S

Trasformare la circolarità in spiritualità, facendosi ispirare dagli alberi e dalla nebbia di una fattoria ai confini con la Scozia. Una celebrazione che nei toni assomiglia più a una messa nera, tra crescendo urticanti à la Swans e trasfigurazioni di voci e suoni. "A Grand Stream" è un sorprendente trattato sull'inquietudine

Laurie Anderson: Amelia

L

Il volo intorno al mondo di Amelia Earhart diventa nelle mani di Laurie Anderson una successione di cartoline e voci dal passato, musicate dagli archi dell'orchestra Filharmonie Brno con la collaborazione di Anohni, Gabriel Cabezas, Rob Moose, Ryan Kelly, Martha Mooke, Marc Ribot, Tony Scherr, Nadia Sirota e Kenny Wollesen.

Jason Robinson: Ancestral Numbers 1

J

Il sassofonista e flautista Jason Robinson richiama, tra le tante, anche le lezioni di Eric Dolphy e John Coltrane, schivando la sudditanza psicologica grazie all'ironia e a un carattere musicale estroverso. Attitudine free, ma senza dimenticare concetti come ritmo, swing e melodia. Una "sound meditation" sorprendente.

Natalia Cappa: Una

N

La voce virtuosa della soprano argentina Natalia Cappa si fa strumento insolito per un mosaico di suoni "concreti", ritmici, timbricamente mutevoli e spettacolari. Stilisticamente parlando, c'è anche il Demetrio Stratos di "Cantare la voce" tra le pieghe di "Una", soprattutto nei solipsismi impegnati ad indagare le dinamiche e le possibilità espressive del canto

Psychic Graveyard: Wilting

P

I Jesus Lizard calati nel trip sbagliato o magari dei Butthole Surfers più scontrosi ed elettrici: gli Psychic Graveyard uniscono caos e rigore, partendo dalla psichedelia e arrivando al noise, al post-punk e al krautrock tedesco. C'è forza nella creatività sbilenca e fragorosa di questo quartetto statunitense, e "Wilting" ne è la suprema dimostrazione.

Oneida: Expensive Air

O

La ghenga di Kid Millions, Bobby Matador, Hanoi Jane, Barry London e Shahin Motia torna con un disco deragliante e tagliente al tempo stesso, in cui si mescolano punk, psichedelia, krautrock e la rinomata "fisicità" del quintetto statunitense. Più concretezza e meno voli pindarici rispetto al passato, ed è un bene.

Theodora Laird & Caius Williams: Crosspiece

T

Contrabbasso/basso elettrico e voce, in un dedalo di improvvisazioni che lavora egregiamente sulle dinamiche e che in alcuni passaggi non sembra troppo distante dal jazz o dallo spiritual. Quello che da fuori potrebbe sembrare un esercizio di stile si trasforma in una musica dall'intensità inaspettata

Social