La storia di Salomon August Andrée, avventuriero svedese partito in mongolfiera nel 1897 per il Polo Nord e mai ritornato, diventa nelle mani di Jacob Kirkegaard una dark ambient senza vie di fuga, profonda e glaciale, in bilico tra lentezze marziali e inesorabili crescendo. Una ricostruzione geografica, climatica ed emotiva esemplare in forma di musica
Tim Hecker: Shards
Disco austero ma sorprendente, "Shards" raccoglie "frammenti" mai pubblicati prima provenienti da varie colonne sonore composte da Tim Hecker. Non si tratta certamente di scarti, semmai della celebrazione di una ambient dalle coloriture multiformi, sofisticata e seducente, vorticosa e pulsante, stratificata e inquieta.
C’mon Tigre: “TEN” è la ristampa per i dieci anni dell’omonimo disco d’esordio della band
«C'mon Tigre are two people. C'mon Tigre is a collective of souls»: Computer Students ristampa il primo omonimo disco dei C'mon Tigre in una splendida edizione in doppio vinile: "TEN"
Daimon: Ellipse
La bravura dei Daimon non sta solo in una scrittura musicale ibrida in bilico tra krautrock e musica contemporanea, ma anche nell'affidarsi a timbriche inconsuete e raffinatissime. I synth analogici e digitali, i microfoni a contatto, i nastri magnetici manipolati regalano una avventura musicale coerente e particolarissima, capace di sviluppi sorprendenti.
Xhosa Cole: On A Modern Genius Vol. 1
Il genio di Thelonious Monk reinterpretato da uno dei sassofonisti britannici più rispettati degli ultimi anni: Xhosa Cole trasforma la musica del pianista statunitense in un cocktail frizzante di virtuosismi bop, crasi melodiche e istrioniche riletture del catalogo, con in più una sezione ritmica valorizzata anche dalla tap dancer Liberty Styles.
Broadcast: Distant Call – Collected Demos 2000-2006 / Spell Blanket – Collected Demos 2006-2009
Un tributo a Trish Keenan: "Spell Blanket - Collected Demos 2006-2009" raccoglie materiale destinato a un quinto album dei Broadcast mai pubblicato a causa della morte della musicista. "Distant Call - Collected Demos 2000-2006" presenta invece, oltre a vecchi demo della band, anche due brani inediti: “Come Back To Me” e “Please Call To Book”
The Necks: Bleed
Una sola traccia di 42 minuti costruita grazie a pianoforte, contrabbasso, batteria ed effetti: gli australiani The Necks sono maestri nello sviluppare esperienze di ascolto totalizzanti pur parlando la lingua del minimalismo. Un universo musicale in costante trasformazione, dove un riverbero ha paradossalmente la stessa importanza di una nota suonata o del silenzio.
Nídia & Valentina: Estradas
Cluster di batteria e percussioni si rincorrono costruendo, assieme ai synth e ad altri contributi strumentali, architetture ipnotiche vicine all'Africa eppure a loro modo anche figlie di una dance distopica. "Estradas" è un riarrangiare l'orecchio per accogliere le varie forme del ritmo, in un viaggio che è sempre una piacevole scoperta.
TRAINING with Ruth Goller: threads to knot
La musica contenuta in "threads to knot" è una meravigliosa creatura a più teste: quando non è il free-jazz a sbrigliare la creatività dei TRAINING e di Ruth Goller, il suono circoscrive un post-punk strumentale che disorienta con digressioni seriali solo in apparenza, pur frequentando anche latitudini avant a loro modo narrative
Sulla lingua: ON
Per i synth di Anthony Pateras, la chitarra baritona di Stefano Pilia e la batteria / drummophone di Riccardo La Foresta anche il tempo diventa un fattore opinabile. Quelli racchiusi in "ON" rallentano e accelerano quando meno te lo aspetti, mentre il suono gira attorno a un avant-noise-krautrock poco convenzionale e a suo modo visionario
Vaag: Twenty Two
L'electro-ambient di Vaag (al secolo, Marc Brinkerink) è una texture astratta e coloratissima, in cui suoni percussivi destrutturati e trattati convivono con un mood che odora vagamente di house e sfocia in una IDM glitchata e surrealista.
Earl’s Closet: The Lost Archive of Earl McGrath, 1970-1980
Quando il giornalista Joe Hagan, dopo la morte di Earl McGrath (discografico, jet setter, collezionista, nonché scopritore di talenti musicali), cominciò a spulciare nei suoi archivi, non si aspettava certo di trovare registrazioni sorprendenti come quelle contenute in "Earl’s Closet: The Lost Archive of Earl McGrath, 1970-1980"