I Jesus Lizard calati nel trip sbagliato o magari dei Butthole Surfers più scontrosi ed elettrici: gli Psychic Graveyard uniscono caos e rigore, partendo dalla psichedelia e arrivando al noise, al post-punk e al krautrock tedesco. C'è forza nella creatività sbilenca e fragorosa di questo quartetto statunitense, e "Wilting" ne è la suprema dimostrazione.
Oneida: Expensive Air
La ghenga di Kid Millions, Bobby Matador, Hanoi Jane, Barry London e Shahin Motia torna con un disco deragliante e tagliente al tempo stesso, in cui si mescolano punk, psichedelia, krautrock e la rinomata "fisicità" del quintetto statunitense. Più concretezza e meno voli pindarici rispetto al passato, ed è un bene.
Theodora Laird & Caius Williams: Crosspiece
Contrabbasso/basso elettrico e voce, in un dedalo di improvvisazioni che lavora egregiamente sulle dinamiche e che in alcuni passaggi non sembra troppo distante dal jazz o dallo spiritual. Quello che da fuori potrebbe sembrare un esercizio di stile si trasforma in una musica dall'intensità inaspettata
Chrystabell & David Lynch: Cellophane Memories
L'immaginario onirico e gassoso di David Lynch e il sussurrare elegante ed evocativo di Chrystabell: "Cellophane Memories" vive di tremoli di chitarre elettriche, sovraincisioni vocali che si attraversano, reverse recording, isolate smussature industrial-ambient. Un disco che nasce da una visione e si fa visione esso stesso
Sculpture: Max Ax
Più che semplice musica, forme sonore estemporanee da plasmare e in cui far convergere psichedelia, avanguardia, elettronica, contemporanea. Sculpture è estetica visionaria, metamorfosi ricombinatoria, caos compulsivo, dinamismo estatico, gioia feroce.
Brad Mehldau: Après Fauré
Quattro notturni ripresi dalla produzione del compositore Gabriel Fauré e quattro brani autografi ispirati alla sua musica: un disco in cui Mehldau gioca con un suono espressionista e a cascata sui tasti del pianoforte, ammirevole per complessità e ricchezza
Christopher Zuar Orchestra: Exuberance
Un'orchestra di 24 elementi per un jazz corale impastato con sfumature armoniche vaporose e ritmiche dagli accenti inconsueti. Una parte di minimalismo, due parti di anni settanta, una spruzzata di classici, ma anche l'idea di confrontarsi senza paura con una certa modernità
Alison Cotton: Engelchen
Un omaggio a Ida e Louise Cook e al contributo che diedero al salvataggio di alcuni ebrei durante la seconda guerra mondiale. La musica gioca sulla drammaticità e sul pathos, grazie alle sovraincisioni di viola, tra paesaggi reali e immaginari, e parti cantate che richiamano suggestioni nordiche
Soundwalk Collective with Patty Smith: Correspondences Vol. 1
Dieci anni di collaborazione tra i sound hunters Soundwalk Collective e Patti Smith, i primi ambasciatori di un ambient sui generis che vive di field recording scovati in giro per il mondo e dell'arte di riarrangiarli, e la seconda voce poetica recitante dall'intensità unica
Nika Son: Aslope
Lo spazio e il suono, ovvero come la musica concreta possa trasformarsi prima in pulsazione, e poi in sensazione. Riverberi, voci che emergono improvvisamente, field recording e la capacità di saper orchestrare alla perfezione e seguendo la giusta semantica tutti gli elementi di questo dialogo.
Peter Brötzmann / Paal Nilssen-Love: Chicken Shit Bingo
Il clarinetto e il sax di Peter Brötzmann si scontrano con le percussioni di Paal Nilssen-Love: il dialogo è serrato ma non sempre violento, un annusarsi reciproco che genera persino qualche momento di stasi, oltre a una secchezza formale generalizzata. Il ring raffigurato in copertina è solo immaginato, ma il senso d'avventura è reale.
Kali Malone: All Life Long
Composto tra il 2020 e il 2023 ma in realtà ispirato allo stile delle partiture medievali, il nuovo album di Kali Malone si affida a organo a canne, cori e ottoni, abbandonandosi talvolta a ciclicità di voci sacrali, talvolta a persistenze ambient orchestrali e sui generis. Un'esperienza d'ascolto innegabilmente affascinante.