Il film «contro la polizia» di Elio Petri uscito nel 1970, interpretato da Gian Maria Volonté e vincitore di un Oscar come migliore pellicola straniera, non sarebbe stato lo stesso senza la colonna sonora di Ennio Morricone. Il tono grottesco della trama, che vede un dirigente di pubblica sicurezza severo e assai rispettato disseminare indizi che rivelano la sua colpevolezza per l'assassinio...
Anla Courtis ja Lehtisalo: 1972
Se è vero che la copertina di "1972" sembra rappresentare una metropoli seriale fatta di circuiti e microprocessori, è vero anche che il nuovo album di Anla Courtis e Jussi Lehtisalo è in realtà molto meno compartimentato e prevedibile dell'immagine che vorrebbe rappresentarlo. Le otto tracce in scaletta palpitano su un droning-industrial-noise inquietante come le mutazioni del neonato di...
Joachin Kühn French Trio: The Way
Il "trio francese" del pianista Joachim Kühn pubblica un disco che ha il marchio del free jazz, pur seguendo una sua personalissima narrativa. C'è un intuito melodico intrigante rintracciabile tra le libertà formali che caratterizzano questi 4 brani, un'idea di suono che secondo gli stessi musicisti unisce «luminosità, velocità ed eleganza», veicolando nel contempo una certa urgenza espressiva...
Penelope Trappes: A Requiem
Come una Enya prestata all'avant-ambient, Penelope Trappes racchiude in "A Requiem" voci fantasmatiche che dialogano tra loro, dando vita a un suono talvolta asettico, talvolta violento e urticante grazie a escursioni dinamiche improvvise e all'apporto strumentale di violoncello, synth ed elettronica. Più che semplice musica, una scenografia perfetta per i sogni e gli incubi dell'artista di...
Jacob Kirkegaard: Snowblind
La storia di Salomon August Andrée, avventuriero svedese partito in mongolfiera nel 1897 per il Polo Nord e mai ritornato, diventa nelle mani di Jacob Kirkegaard una dark ambient senza vie di fuga, profonda e glaciale, in bilico tra lentezze marziali e inesorabili crescendo. Una ricostruzione geografica, climatica ed emotiva esemplare in forma di musica
Tim Hecker: Shards
Disco austero ma sorprendente, "Shards" raccoglie "frammenti" mai pubblicati prima provenienti da varie colonne sonore composte da Tim Hecker. Non si tratta certamente di scarti, semmai della celebrazione di una ambient dalle coloriture multiformi, sofisticata e seducente, vorticosa e pulsante, stratificata e inquieta.
Daimon: Ellipse
La bravura dei Daimon non sta solo in una scrittura musicale ibrida in bilico tra krautrock e musica contemporanea, ma anche nell'affidarsi a timbriche inconsuete e raffinatissime. I synth analogici e digitali, i microfoni a contatto, i nastri magnetici manipolati regalano una avventura musicale coerente e particolarissima, capace di sviluppi sorprendenti.
Xhosa Cole: On A Modern Genius Vol. 1
Il genio di Thelonious Monk reinterpretato da uno dei sassofonisti britannici più rispettati degli ultimi anni: Xhosa Cole trasforma la musica del pianista statunitense in un cocktail frizzante di virtuosismi bop, crasi melodiche e istrioniche riletture del catalogo, con in più una sezione ritmica valorizzata anche dalla tap dancer Liberty Styles.
Broadcast: Distant Call – Collected Demos 2000-2006 / Spell Blanket – Collected Demos 2006-2009
Un tributo a Trish Keenan: "Spell Blanket - Collected Demos 2006-2009" raccoglie materiale destinato a un quinto album dei Broadcast mai pubblicato a causa della morte della musicista. "Distant Call - Collected Demos 2000-2006" presenta invece, oltre a vecchi demo della band, anche due brani inediti: “Come Back To Me” e “Please Call To Book”
The Necks: Bleed
Una sola traccia di 42 minuti costruita grazie a pianoforte, contrabbasso, batteria ed effetti: gli australiani The Necks sono maestri nello sviluppare esperienze di ascolto totalizzanti pur parlando la lingua del minimalismo. Un universo musicale in costante trasformazione, dove un riverbero ha paradossalmente la stessa importanza di una nota suonata o del silenzio.
Nídia & Valentina: Estradas
Cluster di batteria e percussioni si rincorrono costruendo, assieme ai synth e ad altri contributi strumentali, architetture ipnotiche vicine all'Africa eppure a loro modo anche figlie di una dance distopica. "Estradas" è un riarrangiare l'orecchio per accogliere le varie forme del ritmo, in un viaggio che è sempre una piacevole scoperta.
TRAINING with Ruth Goller: threads to knot
La musica contenuta in "threads to knot" è una meravigliosa creatura a più teste: quando non è il free-jazz a sbrigliare la creatività dei TRAINING e di Ruth Goller, il suono circoscrive un post-punk strumentale che disorienta con digressioni seriali solo in apparenza, pur frequentando anche latitudini avant a loro modo narrative